20 aprile 2007

Per lungo tempo ho fidato l'aperitivo un costume criminoso; indella crappa volteggiavanomi rappresentazioni conglobanti baristi cinti da camiciotti impallidati recanti in obolo (a shampiste e militari) spaventevoli nettaggi; Horrori titolati Campari, Rossini et Spritz.

Ieri cinghiai il secondo aperitivo della mia esistenza (in cumpagnia Fraterna) e risolvo enumerarne le maravillie:

 scovrii che gli occhi castagna (anca li mei) connaturano stelline;
 che Marlon Brando asside alle spalle Fraterne;
 che possonosi allo vero empire di vivande le proprie stoviglie più e più volte senza sentirsi ladroni;
 che puotesi bere Nero de Avola e non necessariamente liquami per parrucchiere boccolute;
 che mio Fratello, oltre ad essere bellissimo, è matto solo col vento di nord-nordovest (quando fa scirocco distingue a colpo d'occhio un falco da un airone);
 che gli editori di testate erotiche possono trovarti ovunque.

Suggeriscovi, isto meriggio, de artigliare uno aperitivo.

Il brano musico coevo (semper la ultima icona locata in bascio a destra) è "Armchair Thriller" (Gnac).

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