Le cose che iniziano a vivere prive di avvisaglia conducono in inaspettati altri dove (gli Eroi di mio Fratello lo sanno):
la protagonista di una mia storiella (pigiare la imago nella colonna destra por occhiarne dettagli) si è recentemente ammutinata; da molteplici giorni immaginone la figuretta nel mentre giuocherella et ama (sed ispecie icquando fidasi furbetta).
Non solamente mi muta gli ambienti, ma persiste allo esprimersi malamente; insulta le congiunzioni abusando in fatta impropria delle subordinative, mi stordisce e tronca le consecutive smarrendo i rapporti di susseguenza (isto facto uno poco commuovemi, cumfessolo).
Stoltamente si prova anche a cangiarmi le stagioni (ho minacciato di vestirla come Candy Candy, ma non è servito);
necessiterebbemi l'autunno per orchestrare crepuscoli precoci nelle scenografie, sed none: ella ne esige un'altra.
Sospetto mallevadore di questo sinistro climatico il coevo reorecchiaggio di una canzone dei Banco del Mutuo Soccorso, annoverante il brano:
❝ La primavera è altro che un cielo chiaro
[...] ti cresce all'improvviso dentro la testa e scopri che hai bisogno di questo sole
e non ti fa paura la sua allegria ma ti sorprende come una malattia. ❞
Ho terrore di accendere nuovamente la radio (la prossima volta potrebbe essere posseduta da un testo di Julio Iglesias).
✁ oblo gratie alla creatura bizzarra que risolse adoprarse como meo Prio visionatore (est de te que rabesco, Francesco).
♬ Suggeriscovi pigiare insulla (solita) ultima icona in bascio a destra por auscultare una delitiosa versione de "Mr. Sandman" (Barbershop Quartet).