24 aprile 2008

Faccialenta ha ripreso a parlare; scopro che da piccola ha preso un traghetto. Si ricorda del freddo e delle unghie viola, desature; della ringhiera che incollava la pelle e di come, a staccarli, i polpastrelli sfogliavano, ammollati; di quando si costringeva a sostare immobile, a timore della pelle lacerata - con le unghie malate e disappartenenti, come quelle di qualcun altro.

Bagattelle coeve: tergando il mio Macintosh dalle innumerabili inanità accumulatesi nello ultimo lustro imbatteimi nelle imago di una sciagurata fola: "Il grillo e la formicuzza".
Chine, come me, era in possesso della perigliosa enciclopedia-bimba "I Quindici" la riconoscerà allo immediato; est difficoltoso immemorizzare la formicuzza suicida et le spaventose reazioni pavloviane correlate. 
A tutt'oggi allo orecchiare la locuzio "mettersi l'anello" impallido subitamente cogitando la replica "cadde il grillo e si ruppe il cervello".

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illustrazioni - faccialenta 04
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